mercoledì 12 marzo 2008

SESSIONE DI APERTURA

Apriamo una pagina pubblica di discussione su un tema che riguarda la Sicilia, le sue prospettive future di crescita civile, culturale ed economica.
La storia della Sicilia è intrisa di una così complessa vastità di eventi che sintetizzarne i passaggi principali è difficoltoso.
Dominata da varie popolazioni provenienti da territori diversi è stata più volte conquistata e tante altre volte annessa a varie dominazioni.

Colonia della Magna Grecia e di Cartagine, conquistata dai romani diventandone una sua provincia, è stata influenzata dai tanti dominatori che sono passati sul suo suolo.

Dall’impero romano ai barbari, fu il ventitreesimo thema dell’impero Bizantino con il nome di Sikelia.
E ancora: arabi, spagnoli, austriaci, piemontesi, borbonici ect.
Millenni di storia. Culture e tradizioni si sono sedimentate determinando una CARATTERIALITA’ tipica della Sicilianità.

Già Cicerone definiva i siciliani come «gente acuta e sospettosa, nata per le controversie».

Molti intellettuali hanno individuato un tratto comune al comportamento dei siciliani, quali, per esempio, il senso alto della famiglia e dell'onore, un certo tipo di rispetto per la donna e per la femminilità, la teatralità dei gesti e degli atti, il senso dell'accoglienza, la diffidenza.

La famiglia siciliana formava nella generalità dei casi un gruppo molto allargato che include anche gli affini più lontani. Non a caso, In occasione di eventi importanti quali matrimoni, celebrazioni di lauree e varie, gli invitati possono superare le trecento unità.

Gesualdo Bufalino ha definito la Sicilia la terra della "luce e del lutto", un luogo ove i colori sono letti in controluce cambiando tonalità in modo violento. Tomasi di Lampedusa, ne “Il Gattopardo” sanciva che in "Sicilia tutto cambia affinché nulla cambi", perché sono gli stessi siciliani a ricercare il cambiamento ma nello stesso tempo a frenarlo, timorosi che esso possa spodestare le secolari abitudini e i privilegi acquisiti.

Non c’è altra chiave di lettura nel voler determinare un’analisi del perché di alcune scelte. Scelte che già sin dall’origine appaiono scontate, vecchie, obsolete, trapassate, storicizzate.

Un TRAPASSATO DEL FUTURO.

Già sappiamo quale sarà il destino del futuro prossimo di questa terra perché il suo futuro è esattamente come il suo passato e da esso prende la linfa vitale per rinnovarsi e reincarnarsi.

Il candidato più accreditato a diventare il futuro GOVERNATORE DELLA SICILIA, sembra essere il Leader del Movimento per l’Autonomia, Raffaele Lombardo.

Anche lui come il suo predecessore, l’ex Presidente Salvatore Cuffaro, è laureato in medicina e chirurgia. Partecipa alla fine degli anni settanta alla gioventù DC catanese e con la Dc ha fatto carriera nella corrente di Calogero Mannino.
Consigliere ed Assessore al Comune di Catania, diventa nel 1996
deputato alla Regione Siciliana e, rieletto nel 1991, diviene assessore regionale agli Enti Locali.
Nell'epoca di Tangentopoli ebbe una serie di inconvenienti di carattere giudiziario, iniziate nel 1992
con un arresto per abuso d'ufficio, e dopo essere stato condannato in primo grado, assolto in appello dallo scandalo giudiziario.
Nel 1994
subì ancora una volta l’azione della magistratura: fu arrestato per corruzione, per lo scandalo dell'appalto dei pasti all'ospedale di Catania, dell'azienda dell'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrino.
Costretto ad essere sospeso dalla carica di deputato, in forza dell’applicazione dalla legge 55/1990, dal 22 luglio al 29 settembre 1994, decide di lasciare anticipatamente, nel dicembre 1994, l'Assemblea regionale.
La vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto Pellegrini, ha un epilogo importante: Pellegrini patteggia ammettendo di avere versato 5 miliardi ad alcuni politici, tra cui Lombardo, ma per i giudici alla fine furono solo un regalo, e il reato derubricato a finanziamento illecito ai partiti, e quindi prescritto.
Diventa europarlamentare nel 1999
nel Centro Cristino Democratico, vicesindaco di Catania nel 2000 ed eletto presidente della provincia di Catania nel 2003.
Nel 2004
viene riconfermato europarlamentare, dopo le dimissioni di Salvatore Cuffaro, nell' UDC, partito col quale si è schierato fino al 2005.
Nell'aprile 2005
costituisce quattro liste, tra cui il Movimento per l'Autonomia che, raccogliendo complessivamente il 20% circa di voti, si rivelano decisive per rieleggere Umberto Scapagnini (Forza Italia) sindaco di Catania.
In seguito alle accuse di gestione antidemocratica del partito rivoltegli dagli esponenti quarantenni dell'UDC siciliana, al conseguente arrivo dei supervisori e commissari Luca Volontè
(supervisore), e Francesco D'onofrio (commissario), Lombardo decide di uscire definitivamente dall'UDC fondando il suo Movimento per l'Autonomia e alle elezioni comunali di Messina del novembre 2005 si allea con l'europarlamentare, ex -Alleanza Nazionale, Nello Musumeci e la sua Alleanza Siciliana, oggi confluita ne La Destra, causando la sconfitta del candidato di centro destra.
Alle elezioni politiche del 2006
si allea con la Lega Nord di Umberto Bossi, sancendo il Patto per le Autonomie che si schiera con la Cdl e Silvio Berlusconi, che nel programma di governo recepisce i punti programmatici per lo sviluppo del Sud del paese.
Il 24 febbraio 2008
ufficializza la sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana per tutto il centro-destra.

Il cambiamento prospettato è sostanzialmente incardinato nella continuità per far sì che nulla cambi.

VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO, direbbe il più illustre dei comici TOTO’
02 Marzo 2008

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